Consiglio dei Ministri n. 61 dell’8 Agosto 2020

Il Consiglio dei Ministri si è riunito a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Riccardo Fraccaro.

SOSTEGNO E RILANCIO DELL’ECONOMIA

Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia. Con il decreto, il Governo ha stanziato ulteriori 25 miliardi di euro, da utilizzare per proseguire e rafforzare l’azione di ripresa dalle conseguenze negative dell’epidemia da COVID-19 e sostenere lavoratori, famiglie e imprese, con particolare riguardo alle aree svantaggiate del Paese.
Con il decreto, le risorse complessive messe in campo per reagire all’emergenza arrivano a 100 miliardi di euro, pari a 6 punti percentuali di PIL.
Di seguito le principali misure previste nei vari ambiti di intervento.

Lavoro

Si introducono importanti agevolazioni fiscali per le aree svantaggiate e ulteriori nuove indennità specifiche per alcuni settori. Vengono inoltre prolungate e rafforzate alcune delle misure a sostegno dei lavoratori varate con i precedenti provvedimenti.
In primo luogo viene introdotto uno sgravio del 30 % sui contributi pensionistici per le aziende situate nelle aree svantaggiate, con l’obiettivo di stimolare crescita e occupazione. Il decreto finanzia la misura per il periodo ottobre-dicembre 2020, in attesa che questa venga estesa sul lungo periodo con prossimi interventi. Prolungati per un massimo di diciotto settimane complessive i trattamenti di cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario e cassa integrazione in deroga previsti per l’emergenza.
Per le aziende che non richiederanno l’estensione dei trattamenti di cassa integrazione verrà riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un massimo di quattro mesi, entro il 31 dicembre 2020. Fino a tale data, vengono inoltre escluse dal versamento dei contributi previdenziali, per un massimo di sei mesi dall’assunzione, le aziende che assumono lavoratori subordinati a tempo indeterminato, in presenza di un aumento dell’occupazione netta.
Per i datori di lavoro che non hanno integralmente fruito della cassa integrazione o dell’esonero dai contributi previdenziali resta precluso l’avvio delle procedure di licenziamento individuali e restano sospese quelle avviate dopo il 23 febbraio 2020. Inoltre, si conferma la sospensione delle procedure di licenziamento collettivo. Queste disposizioni non si applicano in caso di licenziamenti motivati dalla cessazione definitiva dell’attività dell’impresa.
È possibile rinnovare o prorogare, per un periodo massimo di 12 mesi (fermo restando il limite complessivo di 24 mesi) e per una sola volta, i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato anche in assenza di causale.
Sono previsti ulteriori 400 euro per il reddito di emergenza per le famiglie più bisognose.
Vengono prorogate per ulteriori due mesi la Nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) e l’indennità di disoccupazione mensile “DIS-COLL” per i collaboratori coordinati e continuativi il cui periodo di fruizione termini nel periodo compreso tra il 1° maggio 2020 e il 30 giugno 2020.
Vengono introdotte nuove indennità per alcune categorie di lavoratori. Tra queste, 1.000 euro per gli stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo danneggiati dall’emergenza COVID-19 e per altre categorie di lavoratori (iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo in possesso di determinati requisiti, dipendenti stagionali appartenenti ad altri settori, gli intermittenti e gli incaricati di vendite a domicilio). Si prevede un’indennità di 600 euro per i lavoratori marittimi e gli stagionali sportivi.
Viene aumentata di 500 milioni di euro per il biennio 2020-21 la dotazione del Fondo nuove competenze introdotto dal “decreto rilancio” (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34) per la formazione e per favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori.

Sostegno alle imprese

Il decreto-legge prevede ulteriori fondi per i settori del turismo, della ristorazione e della cultura, che sono tra quelli maggiormente colpiti.
È previsto uno specifico finanziamento per gli esercizi di ristorazione che abbiano subito una perdita di fatturato da marzo a giugno 2020 di almeno il 25% rispetto allo stesso periodo del 2019. Potranno ottenere un contributo a fondo perduto per l’acquisto di prodotti di filiere agricole, alimentari e vitivinicole da materia prima italiana. Il contributo minimo è di 2.500 euro.
Ulteriori 400 milioni di euro sono stanziati per contributi a fondo perduto in favore degli esercenti dei centri storici che abbiano registrato a giugno 2020 un calo del 50% del fatturato rispetto allo stesso mese del 2019. Il contributo minimo è di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 per i soggetti diversi.
Vengono inoltre rifinanziati alcuni strumenti di supporto alle imprese: 64 milioni per la “nuova Sabatini”; 500 milioni per i contratti di sviluppo; 200 milioni per il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività di impresa; 50 milioni per il voucher per l’innovazione; 950 milioni per il Fondo Ipcei per il sostegno alle imprese che partecipano alla realizzazione di importanti progetti di interesse europeo.
Viene rifinanziato per 7,8 miliardi di euro (per il triennio 2023-24-25) il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, per favorire l’accesso al credito attraverso la concessione di una garanzia pubblica. Sempre per le p.m.i. è prorogata anche la moratoria su prestiti e mutui: dal 30 settembre 2020 il termine viene esteso al 31 gennaio 2021 (al 31 marzo 2021 per le imprese del comparto turistico).
Sono aumentati di 500 milioni gli incentivi statali per chi acquista e immatricola in Italia autovetture a basse emissioni di CO2.
Vengono stanziati 1,5 miliardi di euro per il rafforzamento patrimoniale, il rilancio e lo sviluppo di società controllate dallo Stato.
Viene potenziato lo strumento dei Piani individuali di risparmio alternativi, con la soglia di investimento annuale detassata che sale da 150.000 a 300.000 euro per gli investimenti a lungo termine.
Vengono incentivati gli acquisti effettuati con forme di pagamento elettroniche, nell’ambito del “piano cashless”, con uno stanziamento di 1,75 miliardi di euro per il 2021 per il rimborso di una parte degli acquisti effettuati con queste modalità di pagamento.
Fra le ulteriori misure predisposte per il sostegno dei settori del turismo e della cultura: il credito di imposta del 60% del canone di locazione o leasing o concessione; l’esonero dal pagamento della seconda rata dell’Imposta municipale unica (IMU) 2020 per alcune categorie di immobili e strutture turistico-ricettive, gli immobili per fiere espositive, manifestazioni sportive, quelli destinati a discoteche e sale da ballo, gli immobili destinati a cinema e teatri. Questi ultimi vengono esonerati dal pagamento dell’IMU anche per il 2021 e il 2022.
È incrementato di 265 milioni di euro per il 2020 il fondo per sostenere agenzie di viaggio, tour operator e guide turistiche.
Stanziati 180 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 per il credito d’imposta per la riqualificazione e i miglioramenti effettuati dalle imprese del settore turistico ricettivo e termale, compresi gli agriturismi e i campeggi. Viene incrementato fino a 231 milioni di euro il Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali e sale a 335 milioni il Fondo emergenze cinema, spettacolo e audiovisivo. Vengono destinati complessivamente 90 milioni di euro ai musei statali.
Stanziati 60 milioni di euro per incentivare gli investimenti pubblicitari in favore di leghe e società sportive professionistiche e di società e associazioni sportive dilettantistiche.
Con uno stanziamento complessivo di circa 200 milioni di euro vengono potenziate le risorse a sostegno di diverse attività di trasporto.

Fisco

Con un impiego di risorse di circa 6,5 miliardi di euro, vengono adottate diverse misure in campo fiscale che puntano a fornire un ulteriore e sostanziale supporto alla liquidità di famiglie e imprese. In particolare vengono riprogrammate le scadenze relative ai versamenti tributari e contributivi sospesi nella fase di emergenza, in modo da ridurre sensibilmente nel 2020 l’onere che altrimenti graverebbe sui contribuenti in difficoltà.
Nel dettaglio, sono rateizzati ulteriormente i versamenti sospesi nei mesi di marzo, aprile e maggio: il 50% del totale potrà essere versato, senza applicazione di sanzioni o interessi, in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2020 o mediante rateizzazione (fino a 4 rate mensili di pari importo) con il pagamento della prima rata entro il 16 settembre. Il restante 50% può essere corrisposto, senza sanzioni e interessi, con una rateizzazione per un massimo di 24 rate mensili di pari importo.
Rinviati i versamenti per i contribuenti ISA (Indici sintetici di affidabilità) e forfettari che abbiano subito un calo di almeno il 33% nel primo semestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019: il termine di versamento della seconda o unica rata e dell’acconto Irap è prorogato al 30 aprile 2021.
Viene spostata dal 31 agosto al 15 ottobre 2020 la data finale della sospensione dei termini dei versamenti da cartelle di pagamento e dagli avvisi esecutivi sulle entrate tributarie.
Si proroga anche l’esonero dal pagamento della Tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP) e del Canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP) al 31 dicembre 2020 per le attività di ristorazione, gravemente danneggiate dall’emergenza epidemiologica.

Enti territoriali

Sono stati incrementati i fondi istituiti dal decreto rilancio per far fronte ai minori introiti fiscali, salvaguardare gli equilibri di bilancio e garantire la regolarità dell’azione pubblica a tutti i livelli di governo.
In particolare:

  • il fondo per l’esercizio delle funzioni degli enti locali è stato incrementato di 1,67 miliardi per il 2020. Le risorse complessive del fondo enti locali ammontano quindi a 5,17 miliardi (di cui 4,22 miliardi per i comuni);
  • il fondo per l’esercizio delle funzioni delle regioni e delle province autonome è stato incrementato di 2,8 miliardi per il 2020. Le risorse complessive del fondo Regioni sono pari a 4,3 miliardi (2,6 miliardi per le Autonomie speciali e 1,7 per le Regioni a statuto ordinario).

Ulteriori risorse sono state destinate:

  • al ristoro delle minori entrate dell’imposta di soggiorno, della TOSAP/COSAP e dell’IMU;
  • al sostegno del trasporto pubblico locale, al sostegno degli enti locali in deficit strutturale e al contenzioso regionale;
  • alla sospensione del pagamento delle quote capitale 2020 dei mutui MEF delle Autonomie speciali.

Infine, sono state rafforzate le misure per gli investimenti:

  • per i comuni è previsto il raddoppio nel 2021 dei contributi assegnati per piccole opere e il rafforzamento delle misure per contributi per messa in sicurezza edifici e territorio;
  • a favore degli enti locali è previsto l’incremento delle risorse destinate al finanziamento della progettazione definitiva ed esecutiva;
  • per le province e le città metropolitane sono state previste risorse per la messa in sicurezza delle scuole.

È prevista l’istituzione di un’Autorità per la laguna di Venezia, che assume le competenze relative alla salvaguardia della città di Venezia e della zona lagunare e al mantenimento del regime idraulico lagunare, tra cui la gestione e la manutenzione del MOSE, nonché quelle attribuite al Magistrato alle acque.

Il decreto, infine, estende dal 20 settembre al 9 ottobre 2020 i termini per la concessione delle anticipazioni di liquidità degli enti locali, per favorire il pagamento dello stock di debiti al 31 dicembre 2019 nei confronti delle imprese, con benefici per l’intero sistema economico nazionale.

CONSULTAZIONI ELETTORALI E REFERENDARIE 2020

Modalità operative, precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2020 (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in relazione alle modalità operative, precauzionali e di sicurezza per la raccolta del voto nelle consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2020.

Al fine di tutelare la salute dei componenti dei seggi elettorali e dei cittadini che eserciteranno il diritto di voto nelle consultazioni indette per l’anno in corso, il provvedimento prevede, in deroga alla normativa vigente, la deposizione nell’urna delle schede votate direttamente da parte dell’elettore. Inoltre, il testo detta una disciplina speciale relativa alla costituzione delle sezioni elettorali ospedaliere nelle strutture sanitarie che ospitano reparti COVID-19, deputate a svolgere, oltre alle operazioni di raccolta del voto, anche quelle di spoglio delle schede votate. Viene poi individuata la procedura per l’esercizio domiciliare del voto per gli elettori sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario.

RIFORMA DELL’ORDINAMENTO GIUDIZIARIO E DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA

Deleghe al Governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario e per l’adeguamento dell’ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati, e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato un disegno di legge che dispone la delega al Governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario e per l’adeguamento dell’ordinamento giudiziario militare e introduce nuove norme in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura.

Allo scopo di rendere più efficiente ed al passo con i tempi il meccanismo di reclutamento dei nuovi magistrati, di garantire maggiore trasparenza al sistema delle valutazioni di professionalità, di reintrodurre criteri organizzativi verificabili negli uffici di Procura e di semplificare il procedimento di adozione delle tabelle organizzative degli uffici, il Governo è delegato ad adottare, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi recanti disposizioni per l’efficienza del sistema giudiziario e la riforma dell’ordinamento giudiziario, nel rispetto di alcuni principi e criteri direttivi:

  • revisione dell’assetto ordinamentale della magistratura, con specifico riferimento alla necessità di rimodulare, secondo principi di trasparenza e di valorizzazione del merito, i criteri di assegnazione degli incarichi direttivi e semidirettivi e di ridefinire, sulla base dei medesimi principi, i criteri di accesso alle funzioni di consigliere di cassazione e di sostituto procuratore generale presso la Corte di cassazione, nonché di garantire un contenuto minimo nella formazione del progetto organizzativo dell’ufficio del pubblico ministero e di prevederne l’approvazione da parte del Consiglio superiore della magistratura;
  • razionalizzazione del funzionamento del consiglio giudiziario, semplificazione, trasparenza e rigore nelle valutazioni di professionalità;
  • riduzione dei tempi per l’accesso in magistratura dei laureati in giurisprudenza.

Inoltre, si introducono norme dirette a valorizzare anche nell’ambito del settore penale lo strumento dei programmi di gestione e a responsabilizzare i dirigenti dell’ufficio nella gestione delle situazioni patologiche, che incidono sulla celerità della risposta giudiziaria.

È specificamente disciplinata l’adozione e la formazione del progetto organizzativo dell’ufficio del pubblico ministero e rafforzata la distinzione tra funzioni giudicanti e requirenti, con una modifica delle disposizioni che ineriscono al passaggio dalle une alle altre.

Si innova radicalmente la disciplina dei magistrati dell’ufficio del massimario e del ruolo della Corte di cassazione, con la previsione che lo stesso abbia una pianta organica di trentasette magistrati e stabilendo che possano essere designati a tale ruolo solo magistrati che hanno conseguito almeno la terza valutazione di professionalità, con non meno di dieci anni di effettivo esercizio delle funzioni giudicanti o requirenti di primo o di secondo grado.

Si regolamenta in termini dettagliati l’accesso dei magistrati all’attività politica e del ritorno degli stessi all’attività giudiziaria, con specifiche disposizioni in materia di eleggibilità e di assunzione di cariche politiche o di incarichi presso organi politici da parte dei magistrati. In particolare, i magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, fatta eccezione per i magistrati in servizio da almeno due anni presso le giurisdizioni superiori o presso gli uffici giudiziari con competenza territoriale a carattere nazionale, non sono eleggibili alla carica di membro del Parlamento europeo, senatore o deputato o a quella di presidente della giunta regionale, consigliere regionale, presidente o consigliere provinciale delle province autonome di Trento e di Bolzano o sindaco in comuni con più di centomila abitanti, se prestano servizio, o lo hanno prestato nei due anni precedenti la data di accettazione della candidatura, presso sedi o uffici giudiziari con competenza ricadente, in tutto o in parte, nella circoscrizione elettorale. Tale ineleggibilità riguarda anche l’assunzione dell’incarico di assessore e sottosegretario regionale e di assessore di comuni capoluogo di regione. Ai magistrati che siano candidati ma non siano stati eletti, è preclusa la ricollocazione in ruolo con assegnazione ad un ufficio avente competenza sul territorio di una regione compresa in tutto o in parte nella circoscrizione elettorale in cui sono stati candidati.

A seguito della cessazione di mandati elettivi e incarichi di governo, ove le cariche elettive abbiano avuto una durata superiore a un anno, i magistrati saranno inquadrati in un ruolo autonomo dei Ministeri.

Per le cariche ricoperte in enti territoriali diversi, si stabilisce che il ricollocamento in ruolo dovrà avvenire in ufficio appartenente a distretto diverso da quello nel quale il magistrato ha esercitato il mandato amministrativo; solo dopo tre anni il magistrato potrà nuovamente essere assegnato ad un ufficio dello stesso distretto in cui ha esercitato quel mandato.

Nel caso di assunzione di incarichi di capo e vicecapo presso uffici di diretta collaborazione, di segretario generale della Presidenza dei Consiglio dei ministri e dei Ministeri, e di capo e vicecapo di dipartimento presso la Presidenza del Consiglio e i Ministeri, nonché presso i consigli e le giunte regionali, sono previste specifiche limitazioni all’accesso a incarichi direttivi.

Le nuove disposizioni non si applicheranno alle cariche in corso di svolgimento all’entrata in vigore della legge.

Il disegno di legge opera, inoltre, una profonda revisione del sistema elettorale dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura e delle modalità di funzionamento del medesimo organo, al fine di assicurare al meglio la realizzazione dei valori enunciati dalla Carta costituzionale come propri dell’ordine giudiziario.

In particolare, il numero dei componenti del Consiglio superiore della magistratura è riportato a trenta complessivi, di cui venti magistrati ordinari e dieci eletti dal Parlamento. Per i componenti eletti dai magistrati si introduce un sistema elettorale a doppio turno basato su collegi uninominali, con garanzia di una perfetta parità fra i generi nelle candidature. Si stabilisce che le commissioni competenti per il conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi e per il conferimento delle funzioni di consigliere e di sostituto procuratore generale presso la Corte di cassazione, per le valutazioni della professionalità, nonché in materia di incompatibilità nell’esercizio delle funzioni giudiziarie, non possono essere formate dai componenti effettivi della sezione disciplinare e, in secondo luogo, si introduce la regola del sorteggio per stabilire la composizione delle commissioni.

Le nuove norme individuano poi con precisione i componenti effettivi ed i componenti supplenti (che salgono da quattro a cinque) della sezione disciplinare e ne modificano i meccanismi di funzionamento, dando vita a una sezione altamente specializzata e organizzativamente autonoma rispetto all’attività delle commissioni.

Sono previste infine apposite norme di delega in materia di ordinamento giudiziario militare, conseguenti alle riforme ordinamentali della magistratura ordinaria.

ATTUAZIONE DI NORME EUROPEE

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei Vincenzo Amendola e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa, ha approvato, in esame definitivo, quattro decreti legislativi di recepimento di altrettante direttive europee.

1. Attuazione dell’articolo 1 della direttiva (UE) 2018/849, che modifica la direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso

La direttiva ha l’obiettivo di:

  • prevenire e ridurre la produzione di rifiuti da veicoli fuori uso;
  • garantire il reimpiego e il riciclaggio ed altre forme di recupero dei veicoli e dei veicoli fuori uso;
  • assicurare una più efficiente operatività, da un punto di vista ambientale, di tutti i soggetti economici coinvolti nel ciclo di utilizzo e di trattamento degli stessi veicoli.

Il decreto, pertanto:

  • coordina le disposizioni nazionali con quelle della direttiva, con particolare riferimento allo schema di responsabilità estesa del produttore;
  • individua forme di promozione e di semplificazione per il riutilizzo delle parti dei veicoli fuori uso utilizzabili come ricambio;
  • rafforza l’efficacia e l’efficienza dei sistemi di tracciabilità e di contabilità dei veicoli, dei veicoli fuori uso e dei rifiuti derivanti dal trattamento degli stessi, con particolare riferimento all’obbligo della pesatura dei veicoli fuori uso nei centri di raccolta;
  • individua misure per sviluppare o incentivare il riciclo dei rifiuti provenienti da impianti di frantumazione dotati delle migliori tecniche disponibili, finalizzando lo smaltimento o il recupero energetico ai soli rifiuti non riciclabili.

2. Attuazione degli articoli 2 e 3 della direttiva (UE) 2018/849, che modificano le direttive 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche

Il decreto attua la nuova direttiva, che ha previsto la riduzione da tre anni a uno della periodicità con cui i governi nazionali devono inviare alla Commissione europea la relazione contenente informazioni, comprese stime circonstanziate sulle quantità, in peso, delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) immesse sul mercato e dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) raccolti separatamente ed esportati, nonché informazioni relative alla raccolta ed al riciclaggio dei rifiuti di pile e di accumulatori elaborate dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA).

3. Attuazione della direttiva (UE) 2018/850, che modifica la direttiva 1999/31/CE, relativa alle discariche di rifiuti

Il testo introduce una nuova disciplina organica in materia di conferimento di rifiuti in discarica.

La direttiva prevede la progressiva riduzione del ricorso alla discarica, fino a raggiungere l’obiettivo di un conferimento non superiore al 10% dei rifiuti urbani al 2035, nuovi e uniformi metodi di calcolo per misurare il raggiungimento degli obiettivi, nonché il divieto di collocare in discarica rifiuti provenienti da raccolta differenziata e destinati al riciclaggio o alla preparazione per il riutilizzo, o comunque (a partire dal 2030) idonei al riciclaggio o al recupero di altro tipo.

Il decreto legislativo mira a:

  • riformare il sistema dei criteri di ammissibilità dei rifiuti nelle discariche;
  • adeguare al progresso tecnologico i criteri di realizzazione e di chiusura delle discariche;
  • definire le modalità, i criteri generali e gli obiettivi progressivi, anche in coordinamento con le regioni, per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla direttiva in termini di percentuali massime di rifiuti urbani conferibili in discarica.

4. Attuazione della direttiva (UE) 2018/851, che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, e della direttiva (UE) 2018/852, che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio

In attuazione della cosiddetta “direttiva rifiuti”, il decreto:

  • riforma il sistema di responsabilità estesa del produttore (EPR), che ne individua e circoscrive specificamente responsabilità, compiti e ruoli. Si semplificano le procedure per l’istituzione di nuovi sistemi di EPR e si lascia spazio alla concorrenza tra i diversi operatori. Si assoggetta, inoltre, al regime di responsabilità estesa del produttore qualsiasi persona fisica o giuridica che professionalmente sviluppi, fabbrichi, trasformi, tratti, venda o importi prodotti (produttore del prodotto), adottando misure volte a incoraggiare la progettazione di prodotti volta a ridurre la produzione di rifiuti e l’impatto ambientale;
  • nel prevedere e disciplinare l’applicazione di requisiti minimi generali in materia di EPR, individua i requisiti atti a definire i ruoli e le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nella filiera, a determinare gli obiettivi di gestione dei rifiuti, a garantire l’alimentazione di un sistema di comunicazione efficiente relativo ai prodotti immessi sul mercato e alle quantità di rifiuti raccolti e trattati, ad assicurare un trattamento equo ai produttori di prodotti relativamente alla loro quota di mercato, ad assicurare una corretta informazione ai detentori del rifiuto in merito alle misure di prevenzione, ai centri per il riutilizzo e per la preparazione al riutilizzo e ai sistemi di raccolta;
  • stabilisce che i produttori corrispondono un contributo finanziario che consenta di coprire i costi della raccolta differenziata;
  • istituisce un “Registro nazionale dei produttori” per consentire il controllo del rispetto degli obblighi in materia di responsabilità estesa del produttore;
  • si rafforza il Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, che conterrà anche misure relative alla prevenzione della dispersione dei rifiuti in ambiente naturale e alla riduzione dello spreco alimentare;
  • prevede che il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e le Regioni sono tenuti ad incentivare il riciclaggio dei rifiuti organici e a dare priorità a questo rispetto ad altre modalità di gestione dei rifiuti organici.

Il testo, inoltre, introduce norme in materia di gestione dei rifiuti e degli imballaggi e di bonifica dei siti inquinati.

Infine, si stabiliscono le sanzioni amministrative pecuniarie applicabili per il mancato rispetto delle norme introdotte, con particolare riferimento all’iscrizione al Registro nazionale dei produttori e alla mancata o incompleta trasmissione dei dati informativi.

CARTA EUROPEA DELL’AUTONOMIA LOCALE

Adesione della Repubblica italiana al Protocollo addizionale alla Carta europea dell’autonomia locale sul diritto a partecipare agli affari delle collettività locali, fatto a Utrecht il 16 novembre 2009 (disegno di legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, ha approvato un disegno di legge recante l’adesione della Repubblica italiana al Protocollo addizionale alla Carta europea dell’autonomia locale sul diritto a partecipare agli affari delle collettività locali, fatto a Utrecht il 16 novembre 2009.

Il Protocollo, firmato il 16 novembre 2009, rappresenta il culmine di oltre 20 anni di lavoro a livello intergovernativo in seno al Consiglio d’Europa in tema di partecipazione democratica a livello locale, iniziato con la firma della Carta europea delle autonomie locali, il 15 ottobre 1985.

Lo scopo principale è quello di sancire il diritto individuale di chiunque a partecipare agli affari di una collettività locale, concretizzando una tendenza di lungo termine nello sviluppo sociale degli Stati europei.

PERIMETRO DI SICUREZZA NAZIONALE CIBERNETICA

Attuazione dell’articolo 1, comma 6, del decreto-legge 21 settembre 2019, n.105 convertito con modificazioni dalla legge 18 novembre 2019, n. 133 (decreto del Presidente della Repubblica – esame preliminare)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, ha approvato, in esame preliminare, un regolamento, da adottarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica, di attuazione dell’articolo 1, comma 6, del decreto-legge 21 settembre 2019, n.105, convertito con modificazioni dalla legge 18 novembre 2019, n. 133.

Il regolamento definisce le procedure, le modalità e i termini con cui il Centro di valutazione e certificazione nazionale (CVCN) e gli altri centri individuati dalla normativa valutano i beni, i sistemi e i servizi di Information and Communication Technologies (ICT) che i soggetti inclusi nel perimetro intendono acquisire, nel caso in cui questi ultimi siano di rilevanza strategica per la fornitura di servizi essenziali e per assicurare le funzioni essenziali dello Stato. Inoltre, si stabiliscono i criteri di natura tecnica per l’individuazione delle categorie, ovvero l’elenco di beni, sistemi e servizi ICT a cui si applica la procedura di valutazione. Infine, si definiscono le procedure, le modalità e i termini con cui le autorità competenti effettuano le attività di verifica e ispezione ai fini dell’accertamento del rispetto degli obblighi stabiliti nel decreto-legge e nei decreti attuativi.

STATUTO DEL TECNOPOLO MEDITERRANEO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Regolamento recante approvazione dello statuto della “Fondazione Istituto di ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo sviluppo sostenibile”, di cui all’articolo 1, commi 732, 733, 734, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (decreto del Presidente della Repubblica)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, ha approvato un regolamento, da adottarsi con decreto del Presidente della Repubblica, che introduce lo statuto della “Fondazione Istituto di ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo sviluppo sostenibile”, di cui all’articolo 1, commi 732, 733 e 734, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di bilancio per il 2019).
Lo statuto, tra l’altro, enumera gli obiettivi demandati e le attività volte al perseguimento degli scopi istitutivi, prevedendo che il Tecnopolo contribuisca all’impiego delle innovazioni, nel campo delle tecnologie pulite, delle fonti rinnovabili, dell’economia circolare strumentali alla crescita sostenibile del Paese, nonché il compimento di ogni atto e operazioni contrattuali utili per il raggiungimento degli scopi istituzionali.
Si delinea inoltre la composizione iniziale del patrimonio della fondazione, stabilendo che lo stesso sia articolato in un Fondo di dotazione di un milione di euro, conferito dallo Stato ai sensi della legge di bilancio per il 2019, e in un fondo di gestione con una dotazione iniziale dello Stato pari a due milioni di euro, alla quale andranno ad aggiungersi le restanti somme di tre milioni per il 2020 e altrettanti per il 2021, già previste dalla stessa legge.
Infine, si stabilisce la disciplina dell’esercizio finanziario, del bilancio, degli utili e degli avanzi di gestione, si specifica che il Tecnopolo è sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’università e della ricerca e al controllo della Corte dei conti e si dettano regole in merito agli organi dell’ente, alla composizione, alle competenze, alla durata in carica, al funzionamento e ai compensi degli stessi.

AUTORIZZAZIONE ALL’ASSUNZIONE DI PERSONALE SCOLASTICO

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione Fabiana Dadone e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato l’autorizzazione al Ministero dell’istruzione ad assumere, a tempo indeterminato, sui posti effettivamente vacanti e disponibili, per l’anno scolastico 2020-2021, un numero pari a:

  • n. 84.808 unità di personale docente;
  • n. 472 unità di insegnanti di religione cattolica;
  • n. 91 unità di personale educativo;
  • n. 11.323 unità di personale ATA, di cui n. 532 destinate alla trasformazione a tempo pieno di contratti a tempo parziale e n. 11 a tempo parziale;
  • n. 529 dirigenti scolastici.

PROVVEDIMENTI DI PROTEZIONE CIVILE

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha deliberato:

  • la proroga, per ulteriori dodici mesi, dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza degli eventi che si sono verificati nella mattinata del 14 agosto 2018 nel territorio del comune di Genova a causa del crollo di un tratto del viadotto Polcevera, noto come ponte Morandi, sulla A10;
  • la dichiarazione dello stato di emergenza per intervento all’estero in conseguenza degli eccezionali eventi che hanno colpito la città di Beirut, in Libano, il 4 agosto 2020.

GIUDIZI DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE E CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha deliberato:

  • la determinazione d’intervento nel giudizio di legittimità costituzionale promosso dalla Regione Veneto avverso l’articolo 112, recante “Fondo Comuni ricadenti nei territori delle Province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza e Comuni dichiarati zona rossa”, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, (Misure urgenti materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19) nel testo risultante a seguito dell’avviso di rettifica pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 129 del 20 maggio 2020;
  • la costituzione in giudizio nel conflitto di attribuzioni promosso dalla Regione Veneto avverso l’avviso di rettifica, relativo al decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” pubblicato nel Supplemento ordinario n. 21/L alla Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 128 del 19 maggio 2020, nella parte che attiene all’articolo 112 del medesimo decreto-legge.

DELIBERAZIONI A NORMA DEL TESTO UNICO SUGLI ENTI LOCALI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, in esito ad approfonditi accertamenti dai quali sono emerse forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che espongono le amministrazioni a pressanti condizionamenti e ne compromettono il buon andamento, ha deliberato lo scioglimento dei Consigli comunali di Cutro (Crotone) e di Sant’Eufemia d’Aspromonte (Reggio Calabria), a norma dell’articolo 143 del Testo unico degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267), affidandone contestualmente la gestione a una commissione straordinaria.

NOMINE

Il Consiglio dei Ministri è stato sentito in merito alla proposta di nomina del dott. Giuseppe De Cristofaro a Sottosegretario di Stato per l’università e la ricerca, con contestuale cessazione dalla carica di Sottosegretario di Stato per l’istruzione. La nomina verrà quindi sottoposta al Presidente della Repubblica.

Inoltre, il Consiglio dei ministri ha deliberato:

  • su proposta del Presidente Giuseppe Conte, visto il parere favorevole del Consiglio degli Avvocati e Procuratori dello Stato, il conferimento per quattro anni dell’incarico di Vice Avvocato generale dello Stato all’Avvocato dello Stato Ruggero DI MARTINO;
  • su proposta del Presidente Giuseppe Conte, visti i pareri favorevoli espressi dal Consiglio di Presidenza della Corte dei conti, la nomina a Consiglieri della stessa Corte dei prefetti dottoressa Patrizia IMPRESA e dottoressa Gerarda PANTALONE;
  • su proposta del Presidente Giuseppe Conte, viste le delibere del Consiglio di Presidenza della Corte dei conti, la promozione a Presidente di Sezione della Corte dei conti, con decorrenza dal 10 giugno 2020, dei Consiglieri Antonio CIARAMELLA, Marta TONOLO, Andrea LUPI, Stefano SIRAGUSA, Enrico MARINARO, Enrico FLACCADORO, Paolo Luigi REBECCHI, Tammaro MAIELLO, Massimo LASALVIA, Maria Annunziata RUCIRETA, Giuseppa MANEGGIO, Maria Rachele Anita ARONICA e Tiziana SPEDICATO.
  • su proposta del Presidente Giuseppe Conte, vista la proposta pervenuta dal Presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro sulla base della designazione effettuata dalla Confederazione italiana sindacati lavoratori (CISL), la nomina del dott. Claudio RISSO a componente del CNEL per la categoria “lavoratori dipendenti”, in sostituzione del dott. Cosmo COLONNA;
  • su proposta del Ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, il conferimento per tre anni dell’incarico di Direttore generale dell’Agenzia nazionale per i giovani alla dott.ssa Lucia ABBINANTE, a decorrere dal 1° settembre 2020;
  • su proposta del Presidente Giuseppe Conte, d’intesa con il Ministro per lo sviluppo economico Stefano Patuanelli, l’avvio della procedura per la nomina del dott. Giacomo LASORELLA a Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM);
  • su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione Fabiana Dadone, l’avvio della procedura per la nomina dell’avvocato Giuseppe Busia a Presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), nonché della dott.ssa Laura Valli, del dottor Luca Forteleoni, dell’avv. Paolo Giacomazzo e dell’avv. Consuelo del Balzo a componenti della medesima Autorità;
  • su proposta del Ministro della salute Roberto Speranza, vista la designazione del Consiglio di amministrazione della Fondazione Gaslini, acquisiti i pareri favorevoli delle competenti Commissioni parlamentari, la nomina del dott. Edoardo GARRONE a Presidente dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico “Giannina Gaslini” di Genova;
  • su proposta del Ministro della difesa Lorenzo Guerini, acquisiti i pareri favorevoli delle competenti Commissioni parlamentari, la conferma del gen. Paolo MAGRO a presidente dell’Opera nazionale per i figli degli aviatori (ONFA).

NOMINE E MOVIMENTO DI PREFETTI

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, ha deliberato le nomine e il movimento di prefetti di seguito riportati.

  • dott. Matteo PIANTEDOSI
    da Capo di Gabinetto del Ministero dell’interno, assume le funzioni di Prefetto di Roma
  • dott. Bruno FRATTASI
    assume le funzioni di Capo di Gabinetto dell’interno, cessando dalla posizione di fuori ruolo presso l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, con incarico di Direttore della predetta Agenzia
  • dott. Bruno CORDA
    da Prefetto di Cagliari, è collocato fuori ruolo presso l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, ai fini del conferimento dell’incarico di Direttore della predetta Agenzia
  • dott. Gianfranco TOMAO
    da Prefetto di Livorno, assume le funzioni di Prefetto di Cagliari
  • dott. Paolo D’ATTILIO
    da Prefetto di Massa Carrara, assume le funzioni di Prefetto di Livorno
  • dott. Claudio VENTRICE
  • nominato prefetto, assume le funzioni di Prefetto di Massa Carrara
  • dott. Luca ROTONDI
    nominato prefetto, assume le funzioni di Prefetto di Nuoro

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