21.10.2020 – “Durante la pandemia, abbiamo lavorato per garantire che il Parlamento europeo rimanesse aperto e che potesse continuare a svolgere le sue funzioni fondamentali. Tutto ciò ha permesso alla nostra istituzione di votare rapidamente delle misure sanitarie che erano necessarie per affrontare la crisi del COVID-19 in aprile e maggio”.
“In tutta Europa stiamo ora assistendo ad una seconda ondata della pandemia. Ciò incide profondamente sul nostro lavoro in Parlamento che continua a funzionare, adattando metodi di lavoro per garantire la continuità democratica e fare in modo che le voci dei deputati possano essere ascoltate. Questa settimana votiamo dossier legislativi molti importanti, con 13 sessioni di voto e più di 1500 votazioni. Siamo partiti a marzo con solo 11 operazioni di voto e siamo arrivati ad oggi con un numero di votazioni che è tre volte superiore a quello di settembre. Questo è un chiaro esempio di come il Parlamento si stia adattando e svolga il suo ruolo anche nelle circostanze più difficili”.
“Abbiamo anche adattato il modo in cui i deputati possono partecipare ai dibattiti, permettendo collegamenti dagli uffici di Rappresentanza del Parlamento in ogni Stato membro, dando così la possibilità ai membri del Parlamento di prendere la parola anche senza dover essere fisicamente presenti in Aula. Proprio oggi, questo processo ha permesso a 130 deputati di intervenire durante la sessione Plenaria. Il dibattito è essenziale per il nostro lavoro, perché sono queste riflessioni che danno forma alle decisioni che prendiamo. Questi cambiamenti contribuiscono a garantire che tutti gli eurodeputati siano pienamente coinvolti nel processo decisionale, permettendo loro di discutere e controllare le principali decisioni che vengono prese sul futuro dell’Europa”.