STEFANO, TARICCO, BITI, MAGORNO, SBROLLINI
Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Premesso che: il consiglio oleicolo internazionale è l’unica organizzazione internazionale al mondo dedicata all’olio d’oliva e olive da tavola, contribuisce in modo decisivo allo sviluppo responsabile e sostenibile dell’olivo, e fornisce un forum mondiale in cui le politiche vengono discusse ed adottate per affrontare le sfide che attendono il settore; la Tunisia è alla guida dell’organismo da ormai 4 anni mentre alla Spagna, che da 17 anni ininterrotti, a Bruxelles, ricopre la carica di capo unità o vice capo unità dell’olio d’oliva e delle materie grasse, è attribuito il direttore esecutivo aggiunto;
nei giorni scorsi, il Governo spagnolo ha proposto a Bruxelles di riconfermare il duo tunisino-iberico Ghedira-Lillo alla guida del consiglio oleicolo per i prossimi 4 anni; tale decisione andrebbe a consolidare quella che appare sempre con maggiore evidenza come una diarchia nel settore con la Spagna leader indiscussa sul fronte europeo e la Tunisia che sta ritagliandosi un ruolo di primo attore nel mondo arabo, grazie anche al coinvolgimento dell’Egitto che ha assunto la presidenza del Coi per tutto il 2019, e che si sublima nel tentative di eliminare il panel test per l’olio di oliva extravergine; l’intervento del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale italiano, che ha ricordato l’esistenza di un patto politico europeo che prevede l’assegnazione all’Italia della guida del Consiglio, scaduto il mandato di Ghedira, ha di fatto sospeso questa determinazione;
considerato che:
come riportato in un puntuale articolo pubblicato sul giornale “Italia oggi”, su impulso della Tunisia, la Lega araba sta pensando di arrivare alla leadership del settore olivicolo-oleario, giungendo in pochi anni a una produzione di 1,2-1,4 milioni di tonnellate, riuscendo così a condizionare I mercati e la quotazione mondiale dell’olio d’oliva;
la produzione media cumulata di Tunisia, Marocco, Algeria, Turchia, Siria, Giordania, Libano ed Egitto arriva a poco più di 800-900.000 tonnellate, ovvero un terzo di quella mondiale; l’Italia sta attraversando un momento di rilevante difficoltà, stretta dall’emergenza Xylella e dai danni provocati dalle gelate del 2018, che di fatto hanno portato a registrare nell’anno un dimezzamento della produzione attesa,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti riportati; se siano state assunte determinazioni riguardo alla posizione che l’Italia intende assumere nell’indicazione del nuovo vertice dell’organismo Coi; quali iniziative intenda avviare al fine di sostenere e puntellare la posizione italiana di leadership culturale nel mondo olivicolo-oleario.