Mercoledì, 16 Dicembre 2020
“Vi ringrazio, Presidente Pucciarelli, la ringrazio, come ringrazio anche tutte le senatrici e i senatori che sono intervenuti, vi cito… mi piace citarvi tutti: Emma Bonino, Isabella Rauti, Valeria Fedeli, Paola Binetti, Marzia Casolati e poi il senatore Giorgio Fede. Io… avete parlato, mentre siete intervenuti ho preso degli appunti, degli appunti che mi torneranno adesso utili per riassumere un poco le iniziative che il Governo ha già assunto e intende ancora assumere in prospettiva per assicurare alle persone con disabilità il diritto a una vita libera e dignitosa. E qui mi riferisco direttamente alla vostra risoluzione che avete – è stato giusto sottolinearlo da parte vostra – è stata approvata all’unanimità. L’ho letta e posso già anticipare che il Governo condivide assolutamente tutte le vostre sottolineature, le vostre considerazioni, e ovviamente impegna, si impegna a raccogliere tutte le sollecitazione, tecnicamente veri e propri impegni, che avete riassunto e condiviso tutte insieme e tutti insieme.
Devo dire che la Commissione straordinaria “diritti umani” del Senato svolge veramente un lavoro intenso per la protezione e la promozione dei diritti fondamentali della persona, e mi permettete . lo dico con grande modestia – ma permettetemi di esprimere il mio grande apprezzamento e anche del Governo per questo intenso lavoro che svolgete, anche perché vi ponete in questo lavoro in continuità con i Comitati e le Commissioni speciali sul tema dei diritti umani, che sono state istituite dal Senato fin dalla XIII legislatura.
È un’attività che possiamo definire anche unica nel panorama istituzionale nazionale, volta all’approfondimento, al monitoraggio e alla vigilanza sul rispetto dei diritti inviolabili dell’individuo, alla sensibilizzazione culturale e all’apertura verso la società civile. E poi il fatto che i vostri documenti possano essere approvati all’unanimità… questo è un messaggio molto bello perché incitate anche noi che siamo al Governo a riporre la massima attenzione su queste tematiche che, come giustamente ci raccomandate, non devono conoscere differenziazioni politiche, di orientamento politico ma devono vederci tutti insieme univocamente determinati a perseguire e promuove il benessere, appunto, una vita libera e dignitosa delle persone con disabilità.
Dall’indagine conoscitiva sui meccanismi di tutela dei diritti umani, vigenti in Italia e nella realtà internazionale che la Commissione sta svolgendo, poi, in particolare evidenzia proprio le situazioni meritevoli di attenzione sotto il profilo dei diritti umani che sono sempre più complesse, anche… anche misconosciute – e qui raccolgo subito l’istanza che è stata anticipata di valorizzare ancor più e intensificare le attività dell’Osservatorio, su cui arriverò tra poco – in un dialogo costante che è proficuo per noi, è proficuo per voi e sicuramente deve essere proficuo per le persone con disabilità.
La disabilità, spesso, diciamo, questo viene trascurato, dietro la disabilità, anzi, davanti la disabilità c’è la persona, i suoi diritti inviolabili, il suo valore la sua autonomia, i suoi progetti di vita, di vita soprattutto indipendente che dobbiamo assicurare quanto più possibile, e la strada giusta da percorrere quella indicata dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, è proprio questa: abbandonare una visione protezionistica, meramente assistenziale, che forse ha caratterizzato in passato l’approccio direi politico per questi temi, un approccio quindi meramente assistenziale, spesso ahimè residuale delle politiche per privilegiare, invece, oggi, un approccio, una prospettiva che guardi all’inclusione e, ancor di più, alla “promozione”, alla valorizzazione dei diritti e quindi delle persone con disabilità.
E, è stato anche sottolineato, è stata questa proprio la scelta politica che mi ha portato a mantenere, trattenere la delega, quindi non è stato un segnale di disattenzione da parte del Governo, di – come dire – non voler valorizzare con una delega questo impegno ma è stata una chiara assunzione di responsabilità da parte di chi vi parla, quindi di chi anche… il compito di coordinare l’indirizzo complessivo politico e quindi le politiche economiche, sociali del Governo di assumersi la piena responsabilità, di mantenere sempre altissima la soglia di attenzione nella consapevolezza peraltro che nel mio angolo, diciamo, di azione, e di osservazione è un angolo privilegiato, il Presidente del Consiglio ha, come dire, una visione complessiva dell’azione di Governo, ha un compito di coordinamento, quindi è nella condizione migliore per poter promuovere costantemente questa attenzione e far sì che questa attenzione diventi assolutamente costante, trasversale, direi così un approccio multidisciplinare.
Ho istituito ovviamente un Ufficio ad hoc perché è chiaro che avevo bisogno di un supporto tecncio professionale adeguato, per assicurare quindi la massima costanza in questa azione, in questa iniziativa.
Poi come dicevamo presso la Presidenza è stato incardinato l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, che poi è stato istituito proprio con la legge di ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite.
Quindi raccolgo anche il suggerimento della senatrice Casolati in particolare, ma di tutti gli interventori e di tutte le interventrici, dobbiamo assolutamente valorizzare il lavoro di questo Osservatorio.
Abbiamo già fatto delle riunioni, quindi non l’ho considerato affatto come dire un luogo istituzionale dove ci si incontra per scambiare qualche…una sorta di luogo per delle conferenze o per fare delle disquisizioni meramente astratte e teoriche, ma è il luogo invece dove vengono accolti i dati e vengono elaborati i dati puntualmente.
Il luogo che diventa la base e la premessa per approfondire meglio e costantemente tutte le esigenze del mondo delle persone con disabilità e da lì poi ovviamente prefigurare anche delle linee di azione.
Per quanto riguarda le politiche per le persone con disabilità, non possiamo sottacere che stiamo attraversando un momento particolarmente complesso.
La pandemia sta mettendo a dura prova tutti noi, ma dobbiamo anche riconoscere che la pandemia sta acuendo anche le vulnerabilità, le fragilità le distanze e le disuguaglianze preesistenti. I disagi e i sacrifici richiesti a tutti i cittadini sono evidentemente ancora più gravosi per le persone con disabilità e per le loro famiglie.
Il Governo ha dovuto adottato misure straordinarie di sicurezza, quali l’estensione dei permessi previsti dalla legge n. 104/1992, la priorità di accesso al lavoro agile per le persone con disabilità, e assumere anche scelte difficili, molto difficili vi assicuro, sofferte, ma necessarie. Penso ad esempio alla chiusura delle strutture semiresidenziali, potenzialmente luoghi di elevato contagio.
Tuttavia la drammatica esperienza vissuta dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie durante il precedente lockdown ci ha orientato diversamente e fatti forti di questa esperienza negli ultimi DPCM abbiamo cercato di garantire sempre, ovviamente in condizioni di sicurezza, l’apertura dei centri semiresidenziali, anche nelle cosiddette zone rosse cioè quelle sottoposte alle restrizioni più severe.
Dall’altro canto, il Governo ha cercato di potenziare gli strumenti e le risorse già esistenti creando anche nuovi fondi, quale ad esempio il fondo destinato a sostenere i cosiddetti “centri diurni “.
uttavia, siamo consapevoli che l’attraversamento dell’emergenza è stato possibile soprattutto grazie alla straordinaria capacità di adattamento e di reazione delle persone con disabilità e delle loro famiglie, e all’irrinunciabile supporto delle associazioni e delle comunità locali.
Ecco a tutti loro, a tutte le associazioni, a tutte le comunità, alle persone con disabilità stesse, alle loro famiglie, deve andare sempre la nostra riconoscenza per la prova di resilienza sin qui offerta e che continuano giornalmente a fornire.
Durante questi mesi è emerso anche quello che un po’ anticipavo e cioè un approccio, un sistema basato sulla “protezione” e sulla “cura” tende a costruire, un poco delle politiche “speciali”, dei “luoghi e percorsi speciali”, e questo però finisce per separare, per allontanare le persone con disabilità dalle comunità, e finisce per renderle anche a invisibili, non pienamente partecipi come vuole anche la nostra Costituzione delle organizzazioni di vita sociale, politica, economica, culturale, che evidentemente è alla base del concetto di cittadinanza attiva.
Da qui l’impegno del Governo, ma è un impegno ampiamente condiviso con voi, e quindi con l’intero Parlamento, a investire sulla promozione quale principale strumento di inclusione e, conseguentemente, anche di protezione. L’inclusione delle persone con disabilità nelle comunità di appartenenza è infatti segno di civiltà e di equità sostanziale, ma anche fattore di maggiore resilienza.
E nella legge di bilancio all’esame della Camera dei deputati, trovate che abbiamo reso “strutturali” le risorse che, nel corso del 2020 e durante la fase acuta dell’emergenza, sono state stanziate sia per incrementare il Fondo nazionale per la non autosufficienza (più 100 milioni )e poi anche nel il Fondo “Dopo di Noi” (più 20 milioni).
Io peraltro sono consapevole che per dare piena attuazione alla cosiddetta legge “Dopo di noi”, alla legge n. 112/2016 occorre potenziare gli interventi orientati alla “deistituzionalizzazione” delle persone con disabilità e alla realizzazione del loro “progetto individuale” di vita.
È questo è un obiettivo assolutamente strategico per qualsiasi politica che voglia prestare attenzione e promuovere i diritti e le esigenze delle persone con disabilità: non a caso parte dell’incremento del fondo FNA è stato destinato proprio alla realizzazione di progetti per la vita indipendente.
Certamente incrementare le risorse non basta: queste iniziative devono essere integrate con una strategia di attuazione e da questo punto di vista raccolgo senz’altro la sollecitazione della senatrice Bonino quando voleva rimarcare: attenzione non ci limitiamo solo a partorire dei provvedimenti legislativi, ricordiamoci sempre che nella maggior parte dei casi c’è una normativa secondaria, una normativa di attuazione, i decreti attuativi, i regolamenti vanno emanati e vanno emanati prontamente, quindi noi abbiamo sempre la responsabilità e siamo consapevoli con i ministri di sollecitare sempre le amministrazioni e di stare sempre dietro perché poi il provvedimento, la norma primaria possa essere messa a terra quanto prima possibile e questo non può che avvenire appunto, come sollecitava la senatrice Bonino con decreti attuativi con la pronta attuazione sei decreti attuativi, con il completamento delle previsioni delle norme regolamentari.
Dicevo dobbiamo anche integrare però l’incremento delle risorse con una strategia di attuazione che assicuri la più ampia omogeneità dei servizi sull’intero territorio nazionale e che preveda anche meccanismi di monitoraggio – questo è molto importante – meccanismi di monitoraggio sull’uso delle risorse stesse. Come da voi indicato nella risoluzione, occorre certamente un maggior raccordo tra politiche nazionali e politiche locali in materia.
Poi anche un ulteriore aspetto che anche voi avete trattato nella risoluzione e cioè l’intervento per l’innalzamento degli importi delle pensioni e degli assegni agli invalidi civili al 100%, agli inabili, ai sordi e ai ciechi civili assoluti. Sono d’accordo con quello che rimarcate nella risoluzione quando dite che bisogna ampliare ulteriormente la platea dei destinatari di questo incremento, coniugandolo anche, e questo è correttissimo, con un rinnovato sistema di accertamento della condizione di disabilità che sia coerente con i principi della Convenzione ONU perché è chiaro che bisogna rivedere il sistema di accertamento e riconoscimento delle condizioni di disabilità che possa, come dire, abbracciare una valutazione molto più ampia, integrata, multidimensionale della persona con disabilità.
Poi c’è ancora nella legge di bilancio, abbiamo provveduto a finanziare un fondo riservato ad interventi legislativi in materia di Caregiver, e qui sono state ricordate credo dalla senatrice Fedeli ma anche dal senatore Fede, ci sono varie iniztive in questa direzione. Qui abbiamo stanziato 75 milioni in tre anni. Il Parlamento sta lavorando per introdurre una adeguata disciplina che dia il giusto riconoscimento e il necessario sostegno a coloro che si prendono quotidianamente cura delle persone con disabilità. Io lo dico sempre, dietro a una persona con disabilità a fianco c’è sempre un familiare, delle persone che si dedicano e spesso sacrificano anche un arco temporale prezioso del loro tempo proprio per votarsi e dedicarsi con intensità a questo sostegno. Questo è un intervento legislativo molto atteso, ed io confido davvero da questo punto di vista che avrete tutto l’appoggio del Governo, che sia approvato in tempi brevi.
In questa direzione, anche molti progetti in via di definizione per il Recovery fund riguarderanno proprio il potenziamento ed il miglioramento delle misure di inclusione e di promozione delle persone con disabilità, nonché il rafforzamento delle iniziative per la riduzione dei rischi di discriminazione e di emarginazione sociale.
In quest’ambito chiaramente un’attenzione particolare sarà dedicata e dobbiamo dedicare alla scuola, molti di voi lo hanno ricordato tra cui anche la senatrice Fedeli. La scuola, io vorrei essere sintetico, ma potremmo trattenerci a lungo, perché chiaramente la chiusura delle attività didattiche in presenza o la riduzione delle stesse, ha inciso fortemente sull’organizzazione dell’intera comunità scolastica e quindi dei nostri ragazzi, delle nostre ragazze, delle famiglie stesse, oltre che dei docenti, personale ATA, dirigenti ma sicuramente ha inciso in maniera ancora più drammatica, ancora più forte e rigorosa per quanto riguarda gli studenti con disabilità e le loro famiglie.
L’adozione della didattica a distanza, l’ha dove si è imposta, ha reso più complesso o, in qualche caso, purtroppo dobbiamo ammetterlo anche interrotto un processo delicato come quello dell’inclusione scolastica: la presenza in aula, le relazioni e lo scambio con i propri compagni, il sostegno di figure specializzate opportunamente formate, la fruibilità di tecnologie adeguate, l’accessibilità dello spazio rappresentano infatti presupposti e condizioni fondamentali per favorire la partecipazione degli alunni con disabilità a una didattica inclusiva.
Noi, nei vari provvedimenti varati abbiamo cercato di rafforzare, non credo vi sia sfuggito, le previsioni volte ad assicurare la possibilità di svolgere la didattica in presenza soprattutto per garantirla proprio agli alunni con disabilità, assicurando, per quanto possibile, la loro necessaria inclusione nelle attività della classe di appartenenza.
Però è chiaro che abbiamo dovuto registrare varie criticità.
Nella legge di bilancio c’è un importante investimento nella scuola, per l’immissione in ruolo di coloro che sono già specializzati come docenti di sostegno, e vorremmo quanto prima la loro immissione in ruolo, e per favorire l’erogazione di un maggior numero possibile di corsi di Tirocinio Formativo Attivo (TFA ) per il sostegno da parte delle università.
Poi, ancora, con il Decreto-legge “Ristori” è stato incrementato il Fondo istituito presso il Ministero dell’istruzione per l’acquisto di strumenti, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle attività di didattica digitale integrata. Ecco, questi dispositivi messi a disposizione con la formula del comodato d’uso alle studentesse e agli studenti meno abbienti, ma ovviamente anche con particolare riguardo alle persone con disabilità, dovrebbe, come dire, favorire la loro piena partecipazione alle piattaforme digitali laddove, ovviamente, ci sia la necessità di ricorrere anche all’apprendimento a distanza.
Rispetto a tutti i temi individuati nella risoluzione e sottolineati nel corso quindi dei vostri interventi, direi che c’è piena consonanza per quanto riguarda non tanto, voglio dire, la soglia di attenzione del Governo ma direi proprio la determinazione ad assumerli come impegni e quindi come obiettivi dell’azione di Governo.
In particolare, per quanto riguarda anche il tema delle protesi ed ausili – anche questo è un tema importante – che costituiscono per le persone con disabilità un importante ed imprescindibile fattore di autonomia. Quindi occorre assicurare la periodica revisione della nomenclatura e su questo mi impegno assolutamente con il Ministro della Salute in modo da favorire il progetto di vita indipendente e l’effettiva, dignitosa, partecipazione alla vita attiva delle persone con disabilità rispetto alla comunità di appartenenza. Qui dobbiamo ovviamente recuperare i ritardi che si sono accumulati e favorire a livello territoriale l’equo e effettivo accesso a protesi e ausili secondo principi di efficienza e appropriatezza, ma anche nel rispetto delle specifiche esigenze o preferenze della persona.
Poi, semi permettete, mi piace anche menzionare l’iniziativa della dysability card, ho da poco firmato il DPCM che la istituisce, o meglio che fissa i criteri e le modalità di rilascio. Nella versione italiana, peraltro, questa Carta non sarà solo uno strumento di accesso agevolato a beni e servizi, ma sarà solo uno strumento per attestare la propria condizione di disabilità.
Per quanto riguarda poi le barriere architettoniche, dobbiamo potenziare le risorse e accelerare gli interventi per il loro definitivo abbattimento. Ricorderete nel Decreto-Legge c.d.” Semplificazioni” poi convertito abbiamo introdotto una norma di semplificazione – che spero si rileverà e questo è l’auspicio di questo Governo molto efficace – proprio per gli interventi all’interno dei condomini per l’abbattimento delle barriere architettoniche che dovranno essere considerate d’ora in poi non voluttuari e quindi, la regola, dovremmo anche qui un po’ rivoluzionare la logica d questa semplificazione, la regola dovrebbe essere che saranno vietati solo quegli interventi che possano recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato per il resto dovremmo consentire tutti gli interventi con maggiore libertà, decisione e regolarità che rimuovono le barriere architettoniche.
Ancora c’era non ricordo, credo la senatrice Casolati, scusatemi se dovessi confondermi, no era la senatrice Rauti che raccomandava anche il corretto, rispetto, applicazione, attuazione della legge 68 del 1999, quella sulle assunzioni e che ci sia il rispetto sulla quota riservata alle persone con disabilità.
E’ vero, questa legge spesso viene disattesa, dobbiamo vigilare perché sia rispettata la ratio, la finalità è la lettera di previsioni normative e legislative che sono state fondamentali, quando sono state attuate io le ho considerate fondamentali e devono trovare attuazione anche ai tempi odierni in tutte le circostanze che lo prevedono.
Tutte le misure che ho cercato di riassumere, mi scuso se sono stato troppo prolisso nel mio intervento ma ci tenevo anche a darvi un corredo completo di quelle che sono le varie iniziative del Governo e quelli che sono anche gli obiettivi che ci proponiamo di perseguire alla luce delle vostre stimolanti osservazioni.
Tutte le misure introdotte sono frutto di un impegno costante del Governo, del Parlamento, delle associazioni di settore e delle famiglie, che ci danno una grandissima mano anche a me personalmente, ma certamente devono essere potenziate e inscritte in un programma ambizioso di politiche trasversali prioritariamente dirette – secondo il dettato della Carta costituzionale – alla rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona, dell’individualità e della singolarità e in questo caso delle persone con disabilità la loro effettiva inclusione e partecipazione alla vita del Paese.
Vi ringrazio molto per questa interlocuzione, c’è un ulteriore aspetto che delle volte viene trascurato e su cui cercheremo come governo di fare di più, grande fattore almeno nella mia, diciamo, per quanto ho potuto apprendere, studiare, confrontarmi con il mondo delle disabilità, un fattore anche importante di promozione, di inclusione sociale, è lo sport. Anche su quel tema dobbiamo impegnarci di più con iniziative, consentire alle persone con disabilità di poter partecipare alle attività sportive perché questo è un fattore assolutamente da non trascurare, di promozione e inclusione sociale.
Vi ringrazio del vostro impegno, continuiamo a mantenerci costantemente in contato e a interloquire. Grazie.”