On. Valentina Aprea – FI già deputata nella XII, XIII, XIV, XVI legislatura.
Fa parte della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione dal 21 Giugno 2018
Tra le proposte recentemente presentate alla Camera dall’On. Aprea, come prima firmataria, che trattano in particolare di riforme e innovazioni del sistema scolastico , ce n’è una attualmente all’esame, con Atto 1291, sulle “Disposizioni per il riconoscimento degli alunni con alto potenziale cognitivo o plusdotazione”
Di seguito ne riportiamo le finalità:
“Il sistema scolastico italiano si propone di garantire l’inclusione per tutte le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti e a tale fine sono adottati interventi volti a rispondere ai differenti bisogni educativi e a realizzare strategie educative e didattiche tese a sostenere lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno, nel rispetto del diritto all’autodeterminazione e all’accomodamento ragionevole, nella prospettiva della migliore qualità di vita.
Il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, recante norme per la promozione scolastica degli studenti con disabilità, prevede che tale inclusione « si realizza nell’identità culturale, educativa, progettuale, nell’organizzazione e nel curricolo delle istituzioni scolastiche, nonché attraverso la definizione e la condivisione del progetto individuale fra scuole, famiglie e altri soggetti, pubblici e privati, operanti sul territorio » e anche mediante l’« impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica le quali, nell’ambito degli specifici ruoli e responsabilità , concorrono ad assicurare il successo formativo delle bambine e dei bambini, delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti ».
L’attenzione del sistema è stata sempre rivolta a coloro che hanno meno potenzialità e che pertanto hanno bisogno di essere sostenuti e aiutati per cercare di essere al passo con gli altri, nella convinzione che chi, viceversa, ha « una marcia in più » non abbia bisogno di alcuna attenzione.
Gli alunni e gli studenti con un alto potenziale cognitivo (APC) o con plusdotazione (PD) sono soggetti che mostrano capacità in ambito scolastico al di sopra della media. Il mondo scientifico ha iniziato a interessarsi a loro verso la metà del 1800 e ne ha fatto oggetto di studio al fine di individuare una metodologia adatta sia alla loro individuazione che alla previsione nello sviluppo delle loro potenzialità’ mediante l’individuazione e il soddisfacimento dei loro bisogni emozionali e relazionali.
A tale fine si prevede l’adozione di percorsi didattici adeguati e personalizzati, che tengano conto dei bisogni individuali, degli interessi e delle attitudini del singolo, per tutelarne l’equilibrio psico-fisico senza che venga compresso e mortificato l’alto potenziale cognitivo. Per raggiungere questi obiettivi è necessario avviare una proficua collaborazione tra scuola, famiglia e specialisti.
Inoltre, appare di fondamentale importanza che i soggetti che ogni giorno incontrano nel contesto scolastico questi soggetti devono essere messi in condizioni di operare con loro e per loro. A tale fine la proposta di legge prevede specifici percorsi di formazione per i docenti e per il personale ATA finalizzati all’acquisizione delle conoscenze necessarie per riconoscere e per interagire con gli alunni e con gli studenti con APC o con PD e all’individuazione , all’interno delle singole istituzioni scolastiche, della figura del referente per l’APC e per la PD. Conseguentemente, la proposta di legge prevede, nei percorsi di abilitazione alla professione docente per i nuovi docenti, una formazione ad hoc e una specifica valutazione della formazione in materia di APC e di PD mediante appositi esami universitari o la frequenza di corsi di specializzazioni”.