6 Aprile 2019 Nel segno dell’italianità, filo conduttore di questo ciclo di eventi culturali in Senato, oggi celebriamo l’Opera, il più straordinario biglietto da visita del nostro Paese, e rendiamo omaggio all’arte di Franco Zeffirelli, “genio ed eccellenza italiana nel mondo”: un maestro che ha fatto della bellezza il suo linguaggio». Così il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ha aperto oggi il terzo appuntamento di “Senato & Cultura”, la rassegna di eventi che ogni primo sabato del mese, nella tradizionale giornata di apertura al pubblico di Palazzo Madama, vengono allestiti in Aula e proposti ai cittadini nell’obiettivo di diffondere la conoscenza del patrimonio artistico-culturale italiano e valorizzare i giovani talenti e le grandi eccellenze italiane.
Nel suo saluto di indirizzo, il Presidente Casellati ha ricordato le vittime del terremoto che ha colpito l’Abruzzo 10 anni fa: 309 morti, 1.600 feriti e oltre 80mila sfollati invitando il pubblico presente a un minuto di raccoglimento mentre sullo schermo scorrevano le immagini delle macerie e dei luoghi devastati dal sisma.
Particolarmente significativo il momento nel quale il Presidente del Senato ha consegnato il riconoscimento alla carriera a Franco Zeffirelli “per aver saputo trasporre sui palcoscenici più importanti del mondo e sul grande schermo le atmosfere, lo spirito e le emozioni del teatro e dell’opera lirica”, mentre un video realizzato da Rai Cultura, partner del Senato in questo ciclo di appuntamenti culturali, ripercorreva la storia artistica e i successi del grande regista.
Nella seconda parte dell’evento presentato da Andrea Delogu, a prendersi la scena è stato Francesco Meli, definito dal Presidente Casellati «uno dei tenori più affascinanti e richiesti al mondo», che si è esibito con un programma di aree d’opera di Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Gaetano Donizetti, accompagnato dal pianista Davide Cavalli.
Il Presidente del Senato non ha poi mancato di omaggiare i grandi compositori italiani: «È grazie alle loro rappresentazioni e ad un repertorio operistico italiano incomparabile che il nostro Paese è universalmente apprezzato e la lingua italiana è conosciuta e amata. Una ricchezza da valorizzare e preservare, perché è il vero valore aggiunto che l’Italia può vantare a livello internazionale».