13 giugno 2019 – La sicurezza stradale nelle aree urbane dovrà essere il tema prioritario per l’Unione Europea e per i Paesi europei nei prossimi dieci anni, lo afferma l’ultimo studio dell’ETSC – European Transport Safety Council.
Secondo recenti dati, infatti, le morti sulle strade urbane – anni 2010/2017 – sono diminuite di circa la metà rispetto ai decessi registrati sulle strade extraurbane. Pedoni, ciclisti e motociclisti – le categorie più vulnerabili – costituiscono il 70% delle persone uccise o gravemente ferite in città
“Fino a quando le persone non si sentiranno sicure di camminare ed usare la bicicletta, molte di loro non saranno incoraggiate ad usare forme di trasporto più sostenibili – ha affermato Dovilè Adminaité-Fodor, autore dello studio. Nei prossimi 10 anni vorremmo che l’Unione Europea e tutti i Paesi europei investissero maggiori risorse nei trasporti urbani, in particolare: per la sicurezza degli utenti più vulnerabili, in infrastrutture più sicure, in adeguati limiti di velocità, scopo è contribuire a ridurre il fenomeno della distrazione al volante e della guida in stato di ebbrezza”.
Lo studio ha, poi, rilevato che la Romania registra il più alto tasso di mortalità sulle strade urbane, (105 vittime ogni milione di abitanti), quattro volte più della media UE. Viceversa, i Paesi più virtuosi sono: Svezia, (9 morti per milione di abitanti), Gran Bretagna (11), Olanda (13), Irlanda e Spagna con 14.
La diffusione degli e-scooters e delle altre nuove forme di mobilità richiedono, oggi, nuovi interventi legislativi nazionali e locali, modifiche alle infrastrutture, attività di educazione e sicurezza stradale molto simili a quelli adottati in passato per favorire l’utilizzo della bicicletta.
Con l’hashtag #rispettiamoci, ACI ha proposto al 102° Giro d’Italia la campagna di sensibilizzazione verso gli utenti della strada più vulnerabili, pedoni e ciclisti. In tutte le 21 tappe, l’Automobile Club d’Italia ha toccato oltre 8 milioni di italiani che hanno seguito sulle strade le imprese della maglia rosa, nei villaggi di tappa come lungo tutto il percorso. Sono stati distribuiti 1 milione di adesivi da apporre sugli specchietti retrovisori dell’auto, per richiamare l’attenzione di chi guida verso chi pedala, e 50.000 decaloghi con consigli e indicazioni su come ridurre l’incidentalità tra auto e bici.
Lo studio dell’ETSC contiene oltre 20 raccomandazioni per le Autorità europee, nazionali e locali, tra le quali:
- estendere anche a ciclisti e pedoni nozioni di educazione stradale e la consapevolezza dei rischi che si corrono sulla strada;
- promuovere la ‘tolleranza zero’ nell’uso di droghe e alcolici per tutti gli utenti della strada, compresi i ciclisti;
- incoraggiare i ciclisti ad indossare il casco ed a utilizzare una adeguata illuminazione di notte;
- limitare la circolazione dei veicoli commerciali pesanti nelle aree urbane in determinati orari e riservare loro percorsi dedicati;
- inserire nei bandi degli appalti pubblici per i servizi urbani, tra i requisiti necessari, l’Emergency Braking con rilevamento di pedoni e ciclisti;
- migliorare la sicurezza delle infrastrutture, soprattutto agli incroci degli svincoli pericolosi.