In occasione dell’anniversario dell’uccisione di Pio La Torre: “Questo il modello di società al quale non dobbiamo mai rinunciare”
30.04.2019 – “Pio La Torre fu ucciso dalla mafia il 30 aprile del 1982. E’ importante ricordare oggi il suo impegno civile e politico.
Fu il primo firmatario di una proposta di legge che, oltre ad introdurre il reato di associazione mafiosa, avrebbe affrontato il fenomeno della mafia nella sua componente economico-finanziaria, prevedendo il sequestro e la confisca dei patrimoni accumulati illecitamente. Uno strumento che avrebbe anche permesso il ritorno di quei beni alla collettività, dandoli in uso ad associazioni ed enti locali.
Quella proposta, che poi confluì nella legge Rognoni-La Torre, rappresenta una pietra miliare della normativa antimafia italiana e ci ricorda come nel combattere questa piaga si debba intervenire con un approccio a 360 gradi. Non vi può essere un Paese libero dalle mafie senza un progetto di giustizia sociale, senza nuove concrete prospettive che mettano al centro la fiducia in un cambiamento possibile.
È questa la visione che, ancora oggi, ci lega a Pio La Torre; questo il suo modo di intendere la politica e il senso dello Stato in cui dobbiamo continuare a riconoscerci”.