16 Ottobre 2019 – “Alle 5.30 del mattino del 16 ottobre 1943, trecento soldati tedeschi, provvisti di elenchi con nomi e indirizzi, iniziarono una caccia violenta e spietata contro gli appartenenti alla Comunità ebraica romana. Più di mille persone furono caricate a forza sui camion e destinati verso un futuro di sofferenza, umiliazioni, privazioni e morte. Dei soli diciassette deportati che riuscirono a sopravvivere, c’era una sola donna e nessun bambino.
La deportazione degli ebrei dal Ghetto di Roma fu l’ennesimo ignobile atto concepito dalla spietata regia nazifascista. Segnò uno dei punti di non ritorno nella fase di vessazioni e persecuzioni degli ebrei italiani iniziata nel settembre del 1938 con la scellerata promulgazione delle leggi razziali.
Il ricordo di quanto accadde deve rafforzare in noi l’esigenza di ribadire tutte le colpevoli connivenze e di diffondere la verità storica contro le tentazioni negazioniste che pure, periodicamente, vorrebbero ritrattarla o anche solo ridimensionala.
L’impegno di tutti resta, ancora oggi, quello di non abbassare mai la guardia; di vigilare affinché non riaffiorino, in nuove forme, gli spettri del razzismo e dell’antisemitismo; di non lasciare mai spazi ad un’ideologia che neghi i diritti dell’uomo; di coltivare, sempre, ovunque e ad ogni costo, le ragioni della solidarietà, della giustizia e della democrazia.”