Bova, 30/08/2019 – E’ stata Bova, il borgo custodito nel cuore dell’Aspromonte, ad offrire il palcoscenico per la seconda parte della seconda giornata di “Gente in Aspromonte”, iniziativa promossa dalla Giunta Regionale, partita ieri nel Rifugio Carrà di Africo Antico, al centro della superba montagna protetta dal Parco Nazionale.
Nella Piazza Roma del centro ellenofono, nel pomeriggio, una intervista al presidente della Regione Mario Oliverio ed al vescovo di Locri-Gerace monsignor Francesco Oliva dei giornalisti Francesco Verderami e Gianfrancesco Turano è stata preceduta dall’apertura della mostra, permanente, “Sud-Est contemporanei. Cronache di viaggio nella Calabria greca” ospitata dal museo della lingua grecanica ” Gerhard Rohlfs”, preziosa struttura dedicata al linguista tedesco, “l’archeologo della parola”, e quindi dall’inaugurazione della “residenza dell’artista e laboratorio di ceramica”, poco distante. Per i due momenti inaugurali, con il presidente Oliverio anche il sindaco Santo Casile, che ha espresso ai presenti il benvenuto, ricordando la figura del linguista, divulgatore dell’antico idioma dei Greci di Calabria, i progetti attuali a difesa di lingua e cultura grecaniche ed ancora il curatore della mostra, Pasquale Faenza.
” La nostra identità deve essere non solo preservata ma valorizzata – ha affermato nell’occasione il presidente Oliverio- Nella nostra identità c’è la Calabria positiva, quella che bisogna aiutare ad affermarsi e a proiettarsi. Non a caso abbiamo scelto per la nostra iniziativa Bova ed Africo, luogo, quest’ultimo, per un lungo periodo assunto come lo stereotipo di una Calabria negativa. Abbiamo bisogno di rovesciare questa impostazione e questa immagine- ha indicato ancora- e per farlo bisogna incoraggiare le forze positive, le eccellenze, attraverso le iniziative culturali. E noi abbiamo investito molto in cultura”
” Siamo a Bova- ha detto ancora Oliverio-, un nido di cultura poiché possiede una storia che ha radici culturali profondissime: Magna Grecia che contiene la minoranza grecanica. Mai come in questo momento la Regione sta dando spazio e sostegno alla valorizzazione delle minoranze perché attraverso essa, a partire dalla lingua, si preservano valori e un patrimonio storico inestimabile”.
” L’area grecanica è bellissima, piena di borghi che sono un immenso valore” ha poi sottolineato il presidente che a Bova è tornato a parlare del progetto regionale sui Borghi, per la cui valorizzazione sono state destinate ingenti risorse attraverso due bandi. ” Bova, la sua comunità, mantengono profili e connotazioni culturali alti, forti. In questo – ha sottolineato il presidente della Regione- la traccia per uno sviluppo che è possibile realizzare, uno sviluppo sostenibile che deve partire dal mettere a valore questo nostro patrimonio”.
A seguire, in Piazza Roma, “E Berta filava…” un interessante confronto sui contributi femminili nella Calabria che cambia, condotto dalla giornalista de Il Sole 24 Ore, Donata Marrazzo. Un focus sull’energia, l’intraprendenza, la forza, le capacità, la competenza delle donne. Racconti appassionati ed appassionanti, con le voci di Patrizia Giancotti, antropologa, giornalista; Maria Olimpia Squillaci, linguista e ricercatrice; Amalia Bruni, neurologa, scienziata di fama mondiale; Marinella Stilo, coordinatrice dei forni sociali che producono il pane di Canolo; Roberta Caruso, filosofa dell’abitare; Anna Lia Paravati, presidente del Fai Calabria; Maria Franco, insegnante; Selene Rocco, imprenditrice agricola; Tina Macrì, tessitrice di Gerace. Le loro storie sono servite a sviluppare i contorni di un ritratto di una regione in cui molte donne, con talento, impegno e lavoro si fanno spazio. Anche un contributo maschile sul palco, quello del conservatore dei beni culturali e ricercatore, Pasquale Faenza.
In serata, la presentazione del film di Mimmo Calopresti ,con Valeria Bruni Tedeschi e Marcello Fonte, “Aspromonte la terra degli ultimi”, tratto dal libro” Via dall’Aspromonte” di Pietro Criaco. A raccontarne lo sviluppo, con un contributo video, l’attore Francesco Colella insieme a Luigi Franco della casa editrice del libro, Rubbettino .
A chiudere, tra musica e letteratura, Paolo Sofia ha presentato “L’albero di more, il canto del riscatto tradito del Sud”, ispirato alla scrittura di Gioacchino Criaco, particolarmente alla sua ” La Maligredi”. mdv