31 Ottobre 2021 – Con l’adozione della G20 Rome Leaders’ Declaration, si è concluso il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi del G20, che si è tenuto a Roma, presso il Roma Convention Center “La Nuvola”.
Al termine dei lavori, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha tenuto la tradizionale conferenza stampa conclusiva.
Di seguito riportiamo l’intervento del Presidente Draghi alla sessione “Climate Change and Environment”
31.10.2021 – “La crisi climatica è il problema decisivo dei nostri tempi. Mette in pericolo il nostro sostentamento, minaccia la nostra prosperità, mette a rischio il nostro futuro. Con lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento del livello del mare e gli eventi meteorologici estremi che si verificano sempre più frequentemente, ci troviamo di fronte a una scelta semplice. Possiamo agire ora o pentircene in seguito.
Con l’accordo di Parigi, ci siamo impegnati ad affrontare collettivamente il riscaldamento globale. Ma i passi in avanti che abbiamo intrapreso da allora si sono rivelati insufficienti. Gli scienziati ci dicono che – con le politiche attuali – le conseguenze del cambiamento climatico per l’ambiente e la popolazione mondiale saranno catastrofiche. Il costo dell’azione – per quanto alto possa sembrare – è banale rispetto al prezzo dell’inerzia.
Ieri ho affermato che le questioni globali più urgenti richiedono una risposta multilaterale. La lotta al cambiamento climatico coinvolge, letteralmente, il mondo intero. Restiamo uniti, nel successo e nel fallimento. E, come G20, abbiamo la responsabilità di mostrare leadership e guidare il mondo verso un futuro più sostenibile.
In questa stanza, abbiamo opinioni diverse su quanto rapidamente dobbiamo iniziare ad agire e sulla velocità con cui dobbiamo cambiare rotta. Le economie emergenti provano risentimento per i paesi ricchi, per quanto hanno inquinato in passato, e chiedono aiuti finanziari per essere sostenuti in questa transizione. Si chiedono anche se gli impegni che prenderemo siano davvero credibili, visti i nostri fallimenti precedenti. Dobbiamo ascoltare queste preoccupazioni e agire di conseguenza, ma non possiamo sacrificare la nostra ambizione collettiva.
Dobbiamo fissare obiettivi a lungo termine che siano coerenti con gli obiettivi dell’accordo di Parigi e apportare le modifiche a breve termine che sono necessarie per raggiungerli. Dobbiamo accelerare la graduale eliminazione del carbone e investire di più nelle energie rinnovabili. Dobbiamo anche assicurarci di utilizzare le risorse disponibili con saggezza, e quindi dobbiamo essere in grado di adattare le nostre tecnologie e anche i nostri stili di vita a questo nuovo mondo. E mentre ci muoviamo verso questi obiettivi, dobbiamo aiutare i paesi di tutto il mondo ad affrontare il cambiamento climatico e ad adattarsi ai suoi effetti.
Le decisioni che prendiamo oggi avranno un impatto diretto sul successo del vertice di Glasgow e, in definitiva, sulla nostra capacità di affrontare la crisi climatica. Ma la Cop26 deve segnare l’inizio di una campagna permanente. Ogni anno dovremmo chiederci se abbiamo fatto abbastanza per cambiare rotta.
E se le generazioni future ci guarderanno con gratitudine o risentimento.”