Primo strumento internazionale con norme vincolanti per prevenire la violenza di genere
La violenza contro le donne dovrebbe essere inclusa nella lista dei crimini riconosciuti dall’UE
Una donna su tre nell’UE ha subito violenze fisiche e/o sessuali
Per porre fine alla violenza contro le donne, i deputati chiedono a tutti gli Stati membri di aderire alla Convenzione di Istanbul e di ratificarla.
28.11.2019 – Nella risoluzione non legislativa, adottata giovedì con 500 voti favorevoli, 91 contrari e 50 astensioni, si invita il Consiglio a concludere con urgenza la ratifica da parte dell’UE della Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne, nota anche come Convenzione di Istanbul, e si esortano i sette Stati membri che l’hanno firmata, ma non ancora ratificata, a farlo senza indugio.
I deputati condannano gli attacchi e le campagne contro la Convenzione in alcuni paesi, che si basano su un’interpretazione errata e su una presentazione non corretta del suo contenuto al pubblico.
Chiedono inoltre alla Commissione di aggiungere la lotta alla violenza di genere come priorità nella prossima strategia europea sul genere e di presentare un atto giuridico che affronti tutte le forme di violenza di genere, comprese le molestie online e la violenza informatica. Chiedono infine che la violenza contro le donne sia inclusa nel catalogo dei reati riconosciuti dall’UE.
Tutti gli Stati membri dovrebbero garantire che la Convenzione sia attuata e applicata correttamente, assegnando finanziamenti adeguati e risorse umane ai servizi predisposti. È particolarmente essenziale fornire una formazione adeguata a tutti i professionisti che si occupano delle vittime (magistrati, medici, funzionari di polizia).
Il PE ribadisce la sua posizione a favore di uno stanziamento specifico di 193,6 milioni di euro per azioni di prevenzione e lotta alla violenza di genere nell’ambito del programma Diritti e Valori.