16.10.2020 Il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli in occasione dell’inaugurazione della mostra organizzata dalla ONG Samusocial, ha riaffermato nel suo discorso di apertura la necessità dei governi e delle istituzioni nazionali di concentrarsi sulla lotta alla povertà, all’emarginazione e alla disuguaglianza.
La mostra, che racconta la storia delle donne senza fissa dimora ospitate al Parlamento europeo durante i mesi più duri della pandemia di COVID19, rimarrà esposta al Parlamentarium fino a Febbraio 2021.
Nel suo discorso, il Presidente del Parlamento ha detto:
“Noi qui non stiamo soltanto inaugurando una mostra di fotografie. Noi, qui e adesso, affermiamo un principio: le istituzioni pubbliche devono essere vicine ai cittadini, soprattutto a quelli più deboli e indifesi. Con questo spirito abbiamo aperto l’edificio Kohl alle donne senza tetto in collaborazione con Samusocial e costruito una forte rete di solidarietà a Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo”.
“Il Covid ci ha rivelato tante realtà: ha rivelato la nostra fragilità, il nostro essere importanti l’uno per l’altro, l’importanza della sanità pubblica, l’importanza di agire insieme e di collaborare per il bene comune. Ma, dopo anni di silenzio colpevole, è anche venuta alla luce una realtà che molti negavano: quella della povertà e della emarginazione”.
“La verità è che in questi anni la “crescita” è stata solo per pochi. E sono cresciuti solamente i mercati, dove le persone svolgono il ruolo di consumatori o spettatori. Per questo è stata nascosta la povertà. Noi invece vogliamo parlarne. Per una ragione molto semplice: la povertà non va nascosta. Per me la povertà va combattuta e sconfitta. Questo deve essere il nostro modo di affrontare la ricostruzione dopo le devastazioni socio-economiche create dalla pandemia”.
“Questo è il nostro chiodo fisso nel negoziato in corso con il Consiglio Europeo per il bilancio pluriennale della UE: usare la leva delle enormi risorse economiche che l’Unione Europea metterà a disposizione di tutti, per cambiare il modo di vivere, non per restaurare il passato così come era. Per avere finalmente una economia ecologicamente sostenibile, che valorizza le risorse del pianeta e non le impoverisce, che abbia al centro il bene di tutti e non solo il profitto di pochi”.
“Dovremo combattere. Insieme. Anche più di prima. Cominciando a denunciare come una vergogna il fatto che, spesso purtroppo, a voi vengano negati pochi soldi per le vostre iniziative, mentre altri fanno circolare miliardi di euro per investimenti finanziari che arricchiscono soltanto pochi privilegiati. Abbiamo bisogno di voi, perché noi, insieme possiamo cambiare l’Europa, renderla più vicina alle persone perché più giusta, perché capace di sconfiggere la povertà e le disuguaglianze. Non vogliamo un mondo di privilegiati”.