L’aggiornamento delle norme sull’assicurazione auto mira a garantire una migliore protezione e un trattamento equo ai cittadini che assicurano i propri veicoli o coinvolti in incidenti.
La legislazione, approvata in via definitiva, protegge le vittime di incidenti a prescindere dal fatto che si verifichino nel loro paese di residenza o altrove nell’UE. Le nuove norme puntano a colmare le lacune esistenti e a migliorare l’attuale direttiva UE sull’assicurazione auto.
Il testo è stato approvato con 689 voti favorevoli, 3 contrari e 4 astensioni.
I negoziatori di Parlamento e Consiglio, che avevano concordato il testo in via provvisoria il 22 giugno, hanno voluto assicurarsi che le persone che rimangono coinvolte in un incidente stradale siano risarcite anche nel caso la compagnia di assicurazione dovesse andare in bancarotta.
Inoltre, le nuove “attestazioni di sinistralità pregressa” omogenee a livello UE eviteranno discriminazioni quando un assicurato si sposta da un paese dell’UE all’altro. I cittadini potranno anche comparare più facilmente i prezzi, le tariffe e la copertura offerti dai diversi fornitori grazie a nuovi strumenti di comparazione gratuiti e indipendenti.
Per garantire lo stesso livello di protezione minima alle vittime di incidenti, nel testo vengono armonizzati gli importi minimi obbligatori di copertura in tutta l’UE (salvo importi maggiori di garanzia eventualmente prescritti dagli Stati membri):
nel caso di danni alle persone: 6 450 000 euro per sinistro, indipendentemente dal numero delle persone lese, o 1 300 000 EUR per persona lesa;
nel caso di danno alle cose, 1 300 000 EUR per sinistro, indipendentemente dal numero delle persone lese. |
Per evitare un eccesso di regolamentazione, l’aggiornamento normativo esclude dagli obblighi assicurativi i veicoli con una velocità inferiore ai 14 km/h (come i trattori da giardino e i monopattini per la mobilità cittadina) e le biciclette elettriche. Anche i veicoli destinati esclusivamente agli sport motoristici sono esclusi dalla direttiva.
La legge dovrà ora essere adottata formalmente dal Consiglio e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. Gli Stati membri disporranno di 24 mesi per recepire la direttiva aggiornata nel diritto nazionale.