Inviata una petizione con oltre 2.500 firme al presidente Giuseppe Conte
Roma, 23 ottobre 2020 – Scongiurare la chiusura generalizzata di palestre e piscine e permettere alle strutture sportive in regola con i protocolli sanitari di proseguire le proprie attività nell’interesse dei cittadini. È questo l’obiettivo della petizione promossa dal presidente della Commissione Capitolina Permanente Sport, Benessere e Qualità della Vita Angelo Diario e diretta al presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora e al ministro per la Salute Roberto Speranza. Un appello che ha riscosso un notevole successo e che, in appena tre giorni, è stato sottoscritto da oltre 2.500 firmatari.
“Come già dichiarato in questi giorni vogliamo tutelare un settore che non solo ha visto grandi perdite in questi mesi, ma che è anche uno di quelli che ha dovuto investire maggiormente per adeguarsi ai nuovi protocolli e poter ripartire in piena sicurezza. Non possiamo consentire che, per i pochi che non rispettano i protocolli, venga bloccato l’intero settore economico. Questo costituirebbe gravi danni non solo per l’economia, ma anche per i tanti appassionati che non potrebbero più svolgerlo, rischiando la sedentarietà e l’abbondono della pratica sportiva. Non sono noti focolai provenienti da palestre o piscine, né può più essere pensabile bloccare lo sport che è salute e vita e il nostro compito non è bloccarlo ma promuoverlo in sicurezza”, dichiara l’Assessore allo Sport, Politiche giovanili e Grandi Eventi cittadini Daniele Frongia.
“L’adesione massiccia alla nostra richiesta di mantenere aperte palestre e piscine che rispettano i rigidi protocolli sanitari volti a evitare la diffusione della pandemia dimostra come i cittadini abbiano voglia di continuare a svolgere le attività sportive in luoghi sicuri e al riparo dalle fisiologiche intemperie climatiche che si registrano nelle stagioni autunnale e invernale. Al Governo Conte, che in occasione dell’ultimo DPCM del 18 ottobre ha concesso a palestre e piscine una settimana di tempo per adeguarsi alle prescrizioni anti-covid, chiediamo semplicemente di non fare di tutta l’erba un fascio e di non punire tutti per colpire i pochi operatori che trasgrediscono. Fermare lo sport comporterebbe un doppio danno: di natura economica per i titolari degli impianti, ma anche per la salute pubblica, che sarebbe fortemente compromessa da stili di vita sempre più sedentari e pericolosi per l’incolumità dei cittadini. Gli sportivi, tra l’altro, sarebbero costretti a praticare l’attività sportiva in luoghi meno sicuri e confortevoli, creando ulteriori problematiche a livello di sicurezza. Al presidente Conte, dunque, chiediamo un atto di responsabilità e di sanzionare soltanto coloro che non si adeguano alle normative sanitarie legate all’emergenza covid in corso”, dichiara il presidente della Commissione Capitolina Permanente Sport, Benessere e Qualità della Vita Angelo Diario.